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Animica - Chi Sono

Animica è Arte Poesia Amore Passione Fragilità Laguna di Venezia Unica Ascolto Eternità Vita Lusso Essenza

Questa fotografia che può essere arte solo quando la tua vita è dentro.

Ho avuto i miei occhi come maestro...

Sono Barbara Pigazzi

fotografo e autore, faccio fotografia da quando avevo 9 anni, professionalmente da 20 anni. Un lavoro fatto di sacrifici, amore, passione, studio, ricerca e tanta disciplina.

Fare fotografia è una scelta di vita. La fotografia d’arte è cultura e il compito di ogni vero artista è sostenere questa filosofia.

La fotografia è arte, ogni essere umano è unico e prezioso e merita di essere onorato, attraverso la memoria di sé.

Dico chi sei, attraverso chi sono io. Il mio obiettivo è ispirare ogni singola persona con cui lavoro ad abbandonare il servizio fotografico entusiasta di presentarsi con un rinnovato senso di fiducia nella propria vita personale e professionale.

Per questo da anni sostengo l’importanza della fotografia, come arte terapeutica, di accettazione di sé, attraverso ritratti onesti, sinceri, unici e preziosi.

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Mostra: Eterea Personale di Barbara Pigazzi

Nel 2020 Barbara Pigazzi ha presentato la mostra fotografica Eterea presso Palazzo Angeli a Padova, un evento organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune e curato da Enrica Feltracco, con una critica introduttiva di Massimiliano Sabbion.

Attraverso una selezione di oltre quaranta opere in bianco e nero, Barbara ha offerto un viaggio visivo unico, esplorando corpi, paesaggi e orizzonti. Ogni scatto è un dialogo tra sogno e realtà, una riflessione profonda sull’estetica e sulla spiritualità che definiscono la sua sensibilità artistica.

Ecco il testo originale della critica introduttiva di Massimiliano Sabbion, che accompagna la mostra:

“Mari, cieli luminosi, paesaggi sono la cornice in cui la figura femminile ritratta segna lo studio di sé tra la ricerca più pura che si esprime nella bellezza estetica fusa con la parte più istintiva e spirituale rilasciata in ogni scatto indagato e voluto dalla sua autrice.”

Per maggiori dettagli, è possibile consultare il comunicato stampa ufficiale e la sezione dedicata all’evento sul sito personale dell’artista, disponibile qui.

L'infinita leggerezza dell'essere.
Scatti tra luci e ombre, la fotografi di Barbara Pigazzi

L’immagine fotografica è una finestra aperta nel mondo reale filtrato e catturato dall’occhio di un artista, chi scatta ferma l’istante tra il sogno e la realtà.

L’occhio fissa il tempo, l’aria, gli oggetti e i corpi che, tra luci e ombre, rivelano la parte più sensibile di chi vede attraverso l’anima delle cose.

Per quale ragione l’uomo sente sempre il bisogno di bloccare l’attimo in cui vive? Qual è la necessità quotidiana e a tratti ossessiva nel voler trasferire l’immagine visiva del momento? Forse la risposta sta proprio nella fotografia che ferma appunto il momento, quasi una sorta di rivalsa contro il tempo per assicurarsi di aver colto l’ultimo respiro di quell’istante. La natura immersiva nelle fotografie di Barbara Pigazzi arriva a un colloquio con l’uomo che si imbeve nei paesaggi, nel mare, nei cieli luminosi o in angoli bui rannicchiato e autoprotetto a ricercare l’essenza di sé, un muto dialogo che trapassa tra l’anima di chi è ritratto e lo spirito della Natura stessa. Cos’è il ritratto? Perché la visione di noi non risulta mai vera e sincera se non attraverso l’occhio esterno di chi fornisce una rappresentazione minuziosa del nostro lo? La descrizione di una persona è interpretata secondo il gusto e le caratteristiche dell’arte coeva e dell’artista, si passa dal naturalismo all’indagine psicologica a tratti espressionista e si esteriorizzano i caratteri dell’individuo andando oltre l’aspetto esteriore. Solo un fotografo con la sua sensibilità può restituire un ritratto, totale o parziale e appena accennato, in uno scatto che ferma materiale e immateriale e, appunto, sogno e realtà.

Nei lavori di Barbara Pigazzi si ritrova l’eleganza di un mondo restituito con tutte le nuances di bianco e nero, di grigi che accarezzano le pelli, di luci che assaporano e svelano mari impetuosi e linee d’orizzonte infinite, di ombre che nascondono e proteggono. Lo sguardo dell’artista sta nel cogliere e orchestrare i rumori del caos e i silenzi del vuoto: è restituita agli occhi dello spettatore la vibrazione di un momento irripetibile e unico.

Si infrangono in tutta la sua forza e delicatezza la poesia dei corpi ritratti da cui emerge l’amore dell’artista per lo studio della luce caravaggesca, dei paesaggi e delle linee d’orizzonte di Elliott Erwitt, dei nudi sfiorati e energici di Robert Mapplethorpe, della vulnerabilità poetica di Francesca Woodman fino ad arrivare poi all’obiettivo e all’occhio di Barbara Pigazzi che trasforma la luce, l’aria, i corpi e l’ambiente in uno scatto che rivela una travolgente energia e una latente fragilità espressa con poesia e anima.

“Ci vediamo domani e dopodomani e l’altro ancora e stasera” recita Alain Delon (Piero) a Monica Vitti (Vittoria) nel film L’eclisse (1962) di Michelangelo Antonioni, mentre nel silenzio la luce naturale si spegne e quella di un lampione invece si accende con spazi ricolmi di vuoti e comunicazioni fatte con gli sguardi, con le assenze e con poche parole. Rimangono solo le immagini che, senza tempo, ritrovano l’estetica della bellezza che si congela tra le ombre e le luci, senza caos.

È un film molto amato dall’artista che ritorna come fonte d’ispirazione per quei silenzi che si respirano nei suoi scatti fotografici, nella luce, nella parte buia che rivela l’infinita leggerezza dell’essere.

Il viaggio di Barbara Pigazzi in “Eterea” si esprime nella bellezza più pura in cui si ricerca non solo un godimento estetico, ma la fusione della parte più spirituale e istintiva rilasciata in ogni scatto così indagato, amato e voluto.

Massimiliano Sabbion

Una Fotografia fatta di Odori

Il corpo diventa oggetto di analisi e ricerca che crea emozioni e sarà la base su cui si baserà l’immaginario e l’aldilà della propria vita.

La scelta direttiva di Barbara è l’uso delle sue immagini della Natura Umana, ma anche intima e concettuale come lei stessa definisce:

“UNA FOTOGRAFIA FATTA DI ODORI, L’ODORE DI CIÒ CHE SIAMO”

Il suo scopo è evocare gli stati più alti dell’animo umano con tutti i suoi turbamenti, con tutte le sue verità.

LA SUA È UNA RICERCA CONTINUA ATTRAVERSO L’ARTE.

Collabora oggi con gallerie d’arte, architetti, designer, stilisti che desiderano avere un aspetto unico e irriverente della loro realtà.

Animica Art – Serie Laguna di Venezia – a cura di Barbara Pigazzi Fotografa

Filosofia di Animica

Basato sul film Stalker del 1979 del regista Andrej Tarkovsky

“La debolezza è potenza, e la forza non è nulla. L’uomo quando nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, proprio come l’albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco , muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell’esistenza.”

Intervista di Francesca Longhini per New Lab Photo alla fotografa Barbara Pigazzi

Pelli setose, pelli argentate, pelli lisce come l'acqua della laguna.

Che tipologia di stampa predilige?

Sicuramente le preziose, raffinate, eleganti, evocative, autentiche e “ANIMICHE” (personalissimo termine e neologismo prezioso di cui parlerò più avanti) stampe Chromaluxe, caratterizzate da finitura Mirror e Silver Brushed.
Chromaluxe nobilita la stampa, cattura i dettagli trasmettendo emozioni.
Attraverso le sue finiture esalta la mia concezione di fotografia, che è autentica quando la storia dell’ autore e la sua umanità traspaiono dando vita a continue riflessioni.

Sento di aver trovato nelle stampe Newlab la legittima conclusione del processo evolutivo delle mie opere, le cui storie entrano in dialogo artistico con lo spazio circostante penetrando nell’intimo; l’armonia della visione e l’equilibrio tra le parti vengono completamente esaltati.
Grazie all’esperienza di Giuliano Goffi e tutto il team di Newlab la mia arte si è concretizzata in un prodotto di altissima qualità.

Sono inoltre infinitamente grata e onorata di aver iniziato questa partnership con voi.

Prima l’idea o la fascinazione per il materiale? Ovvero, nasce prima il progetto artistico/fotografico o questo le viene ispirato da delle tecniche, delle lavorazioni particolari che l’hanno colpita?

Il processo finale della stampa è sempre stato per me, nel corso della mia professione, fonte di grandi ricerche e ad oggi posso dire che grazie a Newlab ho potuto impreziosire tutto il processo creativo della fotografia, la quale non esaurisce le sue potenzialità nella sola funzione decorativa.

Infatti ho sempre pensato alla fotografia come un elemento prezioso nella vita di ognuno di noi.

Ogni essere umano, con la sua storia, è unico e irripetibile: il mio compito è valorizzare l’umanità protagonista di un particolare attimo di vita, nel coglierne l’essenza, sia essa nel volto ritratto di una persona o nell’anima di un luogo intriso di energia.
Non a caso il motto di animicaportraits.com è: “INSPIRE BY NATURE, AFFECTION, SENSORIALITY”.

Nel mio studio, l’Animica Art Gallery di Venezia situato nell’isola della Giudecca, tutto è magico ed ogni progetto fotografico è in divenire, fondendosi e amplificandosi nello scenario onirico dell’acqua femminea della laguna, che chiamo “La grande Madre”.

Ha dei Maestri di riferimento a cui guarda, a cui si sente affine?

Ho avuto per maestri i miei occhi.
Ho iniziato a studiare 20 anni fa lo sguardo filmico di Michelangelo Antonioni, fino ad arrivare, ad oggi al completo assorbimento della poetica del regista e autore Andrei Tarkovsky.

Per diventare autore, artista, non basta semplicemente imparare qualcosa pedissequamente, acquisendo unicamente competenze e tecniche professionali, ma è altrettanto necessario “l’amore umano”, il nostro comune e indiscutibile valore positivo, il miracolo che resiste a qualsiasi arida e mediocre teoria sulla disperazione del mondo.
Per una persona la speranza è qualcosa che gli viene dato per sempre.
Non credo che l’arte abbia il potere di rendere migliori le persone, di farle diventare degli angeli in terra: l’arte ha solo la capacità, attraverso lo shock e la catarsi, di rendere l’animo umano ricettivo al bene.
È ridicolo immaginare che alle persone si possa insegnare ad essere buone … L’arte può solo dar loro una scossa, un’occasione per vivere un’esperienza psichica.

Nel mio lavoro voglio continuare ad essere sincera e di cuore, aperta all’ascolto, perché saper ascoltare è l’essenza di un vero fotografo.
“Saper ascoltare e vedere oltre, con la magia negli occhi” come disse Oliviero Toscani l’anno scorso durante un workshop nell’isola di San Servolo.
Tutto quello che un artista può offrire al pubblico è essere aperto e sincero mostrando la sua personale e magari travagliata ricerca artistica, senza nascondere i propri sforzi ma, anzi, mostrandoli orgogliosamente.

Pelli di seta, pelli argentate, pelli lisce come l’acqua di laguna. Pelli calme e silenziosamente tormentate si accoppiano con il paesaggio, anch’esso fermo, etereo e metafisico. L’amore per il corpo e per la sua dignità carnale, riempie il suo sguardo fotografico che produce ritratti d’odori e sensazioni i quali non consacrano, bensì accarezzano, le identità dei modelli. E poi troviamo le schiene raggomitolate su Venezia del progetto Animica che, come le donne di Horst P. Horst, si presentano come imbrigliate, come sopravvissute al loro stesso erotismo. Vorrebbe parlarci di questo particolare progetto?

ANIMICA è un progetto Umano.
Iniziato 4 anni fa ed in cammino, in continua evoluzione.
Il termine, “a n i m i c a” , non esiste ma è appartenente al Luogo per eccellenza , ossia l’anima.
Animica è stato coniato durante la prima curatela per la mostra al MIA Photo Fair di Milano con la storica dell arte e docente di storia della fotografia Angela Madesani , mentre eravamo in laguna sud tra Padova e Venezia.
Animica è ascolto, attraverso il linguaggio della fotografia e la fotografia diventa Arte quando attraverso le storie raccontate traspare l’umanità dell’autore.
Non amo definirmi o catalogarmi come appartenente ad un particolare genere fotografico.
Io osservo, vedo, scatto; la fotografia è la mia vita, è un continuo relazionarmi alla vita e alle persone.
Attraverso di lei sono cresciuta, ho potuto esprimermi, riuscendo a trasformare una passione nel mio lavoro, la mia attività principale, occupando un posizione professionale che richiede sforzi, sacrifici, energie, soprattutto per una madre lavoratrice, ma il mio “credo Animico” mi ha reso più determinata che mai!

Progetti futuri?

ANIMICA è un DONO, un percorso evolutivo, un rituale fotografico teso verso il valore più profondo dell’essere umano: la sua preziosa unicità.
Nel futuro voglio divulgare la filosofia Animica attraverso il linguaggio della fotografia, del cinema e dell’editoria.

Piccole sorprese che non vogliamo svelare in anticipo.

Autoritratti

tra arte, natura e sensazioni

L’espressione più pura dell’arte attraverso le performance fotografiche di Barbara Pigazzi

La fotografia come arte terapeutica

Da anni sostengo l’importanza della fotografia come arte terapeutica, di accettazione di sé, attraverso ritratti onesti, sinceri, unici e preziosi.

Negli ultimi 3 anni ho sperimentato l’essere; da questa esperienza ho deciso di pubblicare Animica.

Ho lavorato per un anno a stretto contatto con la psicologa e criminologa Dott.ssa Alessia Frasson al progetto “ritratto terapeutico”, coinvolgendo i pazienti in un momento unico fatto di ascolto attraverso il linguaggio della fotografia.

Il linguaggio, inteso come linguaggio simbolico artistico e come linguaggio verbale e non verbale alla memoria, perché durante l’ascolto il nostro io fluttua tra il lì e allora, e il qui e ora, riportando alla mente ricordi esperienziali, sensoriali e percettivi, per poi stabilizzarsi e bilanciarsi appunto nel qui e ora del momento presente.

È in quel preciso momento che scatto, cristallizzando presenza e ascolto nella fotografia, sia essa di un luogo o di una persona.
Il risultato è un ritratto consapevole del significato più profondo dell’essere qui e ora.

Per un'esperienza di shooting fotografico multisensoriale, contatta Barbara

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